Da fornitore a partner: come cambia il ruolo dello Studio commerciale

08.10.2020 - Tempo di lettura: 4'
Da fornitore a partner: come cambia il ruolo dello Studio commerciale

Quante volte ci si è sentiti trattare come un “semplice” fornitore? Uno come tanti altri. Eppure siamo dei professionisti di fiducia del nostro cliente! Ma qualcosa è cambiato: la percezione di valore fornita dallo studio è andata via via scemando.
Complici le novità fiscali e gli innumerevoli adempimenti che coinvolgono la quotidianità lavorativa, l’attenzione dello studio professionale si è via via spostata verso l’area fiscale del bilancio d’impresa (l’ultima voce prima del risultato economico di esercizio) anziché approfondire quella operativa (il Margine Operativo Lordo) – decisamente più importante per l’imprenditore – e quella finanziaria anch’essa fondamentale nelle decisioni imprenditoriali.

Da qui la scelta: continuare ad adeguarsi di volta in volta alle nuove disposizioni normative – impattanti anche a livello organizzativo, subendone eventuali costi indotti – oppure anticipare gli eventi sfruttando a proprio vantaggio l’evoluzione digitale e quello che può apportare in termini di efficienza ed efficacia.

Riprendendo quanto riportato in premessa oggi, grazie anche all’avvento della fatturazione elettronica, lo studio ha a disposizione in tempo reale le informazioni, i dati, anche per singola riga di dettaglio. Con una collaborazione attiva da parte del proprio cliente – che significa aver condiviso con lui obiettivi e modalità operative – sarà possibile fornirgli una analisi puntuale e immediata dell’andamento aziendale non solo per macro conti ma, ad esempio, per business unit creando così quella sinergia collaborativa che va oltre la tenuta della contabilità e la redazione della dichiarazione dei redditi.

Ma l’economicità va a braccetto con la parte finanziaria: ciò significa “spingere” la clientela all’uso sempre più evoluto di moneta elettronica e di sistemi che consentono il tracciamento delle transazioni. L’analisi finanziaria non sarà più irraggiungibile e i benefici si risolveranno anche a favore di un migliore controllo dell’andamento aziendale nel suo complesso così come previsto anche dalla nuova normativa sulla crisi di impresa che impone agli amministratori compiti di monitoraggio e rendicontazione ben precisi e puntuali pena subire sanzioni di non poco conto.

Questa “connessione” di dati cliente /studio non può però prescindere dall’attuare una riorganizzazione della comunicazione sfruttando a proprio vantaggio le possibilità offerte dalla tecnologia; si tratta di ripensare come le informazioni e i documenti in generale predisposti dallo studio debbano “raggiungere” il cliente e come, al contrario, la documentazione della clientela debba essere ricevuta.

In uscita deve essere il sistema di trasmissione documentale a rendicontare se e quando il cliente ha ricevuto un documento (e all’eventuale sollecito allo scarico) e in entrata la scommessa si vincerà quando tutti i clienti utilizzeranno l’unico sistema di comunicazione predisposto dallo studio. Basta mail, whatsapp, o altri sistemi di messaggistica decisi dalla clientela per loro comodità o pigrizia. Affinché ciò possa accadere, però, occorre aver condiviso in studio gli obiettivi da raggiungere e le modalità per attuarli: una voce unisona che rammenta al cliente come ricevere e, soprattutto, come trasmettere la documentazione.

In principio il cammino potrà essere un po’ impervio ma almeno la tecnologia – semplificatrice e abilitante – esiste già.

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