Quante volte siete arrivati alla fine della vostra giornata lavorativa con la sensazione di non aver portato a termine tutte le attività? Quante volte avete vagabondato fra mail e telefonate sempre “urgenti” senza aver concluso quanto vi eravate proposti al mattino?
Consulente finanziario o Commercialista? È meglio seguire una sola professione o aumentare la propria professionalità aggiungendo un servizio in più? Una prima risposta la possiamo trovare nella novità introdotta il 1° dicembre 2018 dall’Albo Unico dei Consulenti Finanziari. Vediamo cosa dice nel dettaglio.
Le nuove norme sulla conservazione digitale dei documenti elettronici sono realtà. Benché siano state pubblicate sul sito dell’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) il 12 settembre 2020 saranno operative solo dal 1° gennaio 2022. Queste modifiche sono state pensate per creare univocità sul tema, a dispetto dei confusi DPCM precedenti.
Le aziende non possono prescindere dagli studi professionali, e viceversa. In questo rapporto biunivoco è necessario che le filosofie di gestione e l’imprinting culturale vadano di pari passo, in modo da avere sempre una comunicazione allineata. Ecco perché se le imprese sono sempre più votate alla Digital Transformation lo stesso deve avvenire anche per gli studi professionali.
La Digital Transformation sta cambiando il mondo delle aziende ma anche il lavoro quotidiano negli Studi Professionali. L’innovazione tecnologica entra sempre più nella vita di tutti i giorni e, di conseguenza, nascono nuove esigenze per le imprese e per Commercialisti e Consulenti del Lavoro, quest’ultimi sempre più votati ad assistere le aziende nell’implementazione di nuove tecnologie e nuovi modelli di business.