Del nuovo Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza è difficile non aver sentito parlare almeno una volta. L’entrata in vigore della nuova normativa è stata posticipata a settembre 2021, ma il blocco delle attività produttive avvenuto a marzo e le nuove chiusure suggeriscono già da ora l’adozione di misure volte a monitorare la salute delle imprese.
La conversione in legge del Decreto Liquidità, avvenuta il 5 giugno scorso, ha confermato le misure di potenziamento del Fondo di Garanzia, l’iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico a sostegno delle PMI con difficoltà di accesso al credito bancario.
Attraverso il Decreto, vengono snellite le procedure burocratiche per l’accesso al Fondo e aumentate le coperture della garanzia a valere sui finanziamenti erogati dagli istituti bancari.
L’entrata in vigore del Codice della Crisi d’Impresa è stata rinviata al prossimo anno. Ma l’improvvisa epidemia di Coronavirus ha messo in ginocchio moltissime imprese. Il rischio? Che la situazione di difficoltà si protragga fino e oltre il 2021, generando problematiche nell’applicazione della normativa. Sin da ora, sono necessari strumenti in grado di monitorare costantemente la salute delle imprese.